البحر الأبيض المتوسط

lunedì, 05 maggio 2008

Questo blog inizia senza troppe pretese.

Da diversi anni studio arabo. I risultati non sono davvero eccezionali. Il mio interesse sempre più vivo è quello di modificare la realtà in cui pronunciare la mia esistenza: proprio ciò che appare meno sensato, ossia concepire una mia identità italiana non in base alla nazionalità e ai confini politici di questo paese, ma in base a ciò che le manca e che proprio per ciò, forse, le è più intimo.

Per ragioni diverse, di lavoro, di amore, di insoddisfazione, di curiosità e voglia di confrontarmi con ciò che mi è meno semplice, da diverso tempo ho iniziato a individuare possibili tracce di lavoro sociale e culturale che possano portarmi là da dove il colonialismo e il post-colonialismo hanno lasciato un vuoto.

Penso cioè che vadano concepiti nuovi discorsi e nuovi percorsi per permettere di guardare all’europeo in Africa non come un colonialista, né come un cooperante che va ad aiutare, un affarista, un missionario, un turista o un inviato del Fondo Monetario, bensì come un individuo che guarda alla pari le realtà che incontra, con la voglia appunto di incontrare e costruire un’altra geo-grafia delle relazioni umane.

Sembrerà ragionamento poco chiaro. Mi riprometto ad ogni modo di spiegarmi, in seguito, anzituto a me stesso.

Per il momento si prenda queste poche righe come un call for proposals, per chiunque le legga. Parole chiave: Algeria, Orano, lavoro culturale, migrazione, ricerca scientifica, studi post-post-coloniali, antropologia, Germaine Tillion, Louis Massignon, plurilinguismo e dignità universale delle lingue del Mediterraneo, poesia, letteratura…

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